Con questo inizia una serie di articoli su OpenStreetMap: dopo aver acquisito le conoscenze sulle sue caratteristiche principali impareremo come modificare o caricare nuovi dati, ovvero mappare.
Di cosa si tratta
Ormai diffusissime soprattutto negli ambienti legati alle attività sportive outdoor perché mostrano strade sterrate, sentieri, fonti ed altre caratteristiche non visualizzate dalle altre mappe on-line. Una serie di servizi on-line ed app come Strava e Trailforks, AllTrails, ViewRanger, OruxMap,… le utilizzano come base cartografica. Hanno preso piede nell’editoria professionale dove ne vengono utilizzati i dati. Vengono utilizzate da parchi per realizzare cartine. Utilissime in ambito scientifico ed in progetti umanitari.
Questa enorme diffusione è una delle conseguenze della filosofia che contraddistingue questo progetto: open come aperto, open come libero. Aperto perché chiunque può contribuire alle realizzazione ed al miglioramento delle mappe e libero perché chiunque può utilizzarne i dati per qualsiasi scopo con il solo vincolo di citare il progetto.
OpenStreetMap (in breve OSM) non è una raccolta di cartine geografiche ma è una raccolta di dati georeferenziati (ovvero collocati nello spazio) che possono essere utilizzati per realizzare cartine geografiche.
Le tre immagini sono tratte dal sito openstreetmap.org e mostrano la stessa zona di Roma in tre modi diversi: a sinistra abbiamo una rappresentazione definita standard; al centro una rappresentazione in cui sono evidenziate le piste ciclabili ed altre caratteristiche utili per il ciclista; in quella a sinistra è mostrata la rete dei trasporti pubblici con i percorsi e le fermate degli autobus e delle metropolitane. I dati mostrati vengono tutti dalla stessa fonte, ovvero OpenStreetMap ma, in base all’utilizzo specifico della mappa, alcuni sono evidenziati ed altri sono nascosti.
Quello che vediamo attraverso le rappresentazioni mostrate sopra è soltanto la traduzione di alcuni dati caricati su OSM in immagini (questa operazione è detta rendering). Quindi oltre quello che ci mostra un determinato rendering c’è molto di più. Prendiamo un esempio molto vicino alla nostra esperienza, i sentieri. Oltre all’articolarsi del percorso si possono inserire una serie di informazioni aggiuntive quali tipo di superficie, il nome, la scala di difficoltà per escursionisti a piedi ed in mountain bike, quanto risulta visibile, la larghezza, la pendenza media… Non tutti i sentieri sono accompagnati da queste descrizioni, che infatti non sono obbligatorie ma i mappatori sono invitati a fornire descrizioni che siano il più complete possibile.
Ci si potrebbe chiedere a che serve fornire descrizioni complete quando i rendering che trovo sul sito openstreetmap.org non li utilizza? Perché il risultato del progetto non è il rendering ma l’archivio dei dati geografici, e poiché il sistema è libero chiunque può utilizzarli come meglio crede: ad esempio creando un rendering personalizzato e specifico per una determinata attività oppure creando progetti grafici o software. Nell’immagine che segue è mostrata una schermata del progetto indipendente waymarkedtrails.org: questa utilizza i dati di OSM ma poiché è orientato all’escursionismo mette in risalto i sentieri con numerazione e simbologia CAI. L’immagine successiva mostra un estratto della nostra mappa: i sentieri colorati in funzione della difficoltà di percorrenza in mountain bike sono stati ottenuti utilizzando le informazioni presenti su OSM. Questo tipo di informazioni non sono visualizzate dai rendering più generici ma sono utilissime per applicazioni specifiche come quelle mostrate.
Uno sguardo più ravvicinato
Prima di cominciare a mappare vediamo di capire come sono rappresentati i dati su OSM. I dati memorizzati su OSM posso essere:
- nodi: ovvero punti.
- way: sono dei segmenti contigui (polilinee) rappresentati da una sequenza di nodi; possono essere chiuse a formare delle aree.
- relazioni: composte da un insieme di way o nodi raggruppati in base ad un caratteristica che le accomuna.
I nodi servono per descrivere oggetti puntiformi come fontane, alberi, panchine, buche delle lettere… Con le way aperte si rappresentano strade, fiumi, sentieri, muri a secco… mentre quelle chiuse vengono usate per rappresentare aree come edifici, parchi, parcheggi, terreni coltivati, boschi,… Infine una tipica relazione è quella che raccoglie tutti gli elementi che descrivono la Via Francigena quindi questa sarà formata da segmenti di strade e sentieri ovvero way.
Per il momento concentriamoci unicamente sui nodi e le way lasciando da parte le relazioni. Per rappresentare una fontanella dobbiamo creare un nodo, questo avrà degli attributi obbligatori che ne descrivono la posizione nello spazio in termini di coordinate geografiche, inoltre dovrà avere almeno un altro attributo che dice che questo rappresenta una fontana: queste informazioni aggiuntive si descrivono per mezzo dei tag.
Un tag è composto da due elementi: una chiave ed un valore. La chiave descrive la categoria o l’argomento descritto mentre il valore lo descrive nel dettaglio. Ad esempio il tag per descrivere la fontanella di acqua potabile contiene come chiave amenity e come valore drinking_water; questo viene indicato come
amenity=drinking_water
Ad uno stesso elemento possono essere assegnati più tag che contribuiscono a rendere la descrizione ancora più precisa, ad esempio nel caso della nostra fontanella potremmo avere
amenity=drinking_water
name=’Fontana di Porta Nuova’
indoor=no
bottle=yes
questi indicano il nome della fontanella, il fatto che si trova all’aperto e che sia idonea per riempire una bottiglia.
Come detto le way sono sequenze di nodi utilizzate per rappresentare elementi lineari (strade, fiumi, linee elettriche, muri di contenimento,…) o aree (edifici, parchi, coltivi, piazze,…) nel caso in cui il primo e l’ultimo nodo coincidano.
Il tag per descrivere tutti i tipi di strade inclusi i sentieri ha come chiave highway. Attraverso il valore si specifica se questa è una autostrada, una strada residenziale o anche un piccolo sentiero in un bosco. Questo è un esempio della descrizione di una way:
highway=residential
name=’Via Posterula’
oneway=yes
surface=cobblestone
Si tratta di una strada residenziale a senso unico pavimentata con ciottoli. Come esempio finale ecco la descrizione di un’altra way
amenity=place_of_worship
building=church
denomination=catholic
name=’Cattedrale di San Cesareo’
religion=christian
wikipedia=it:Duomo di Terracina
Qui viene descritta la Cattedrale di San Cesareo con una serie di tag che ne descrivono le caratteristiche salienti.
Quindi abbiamo capito che mappare con OSM significa disegnare gli elementi sul terreno e descriverli con i tag appropriati. Prima di cominciare a farlo si rivelerà senzaltro utile esplorare i dati già caricati su OSM, questo è possibile farlo dal sito www.openstreetmap.org, il video che segue illustra come fare.